TITOLONI, TITOLINI, TITOLETTI
Decreto Dignita’ !
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“Le imprese: ‘Non faremo più assunzioni. E a
rimetterci saranno sempre i lavoratori’. Santo Versace:
‘Motta e Alemagna fallirono perché il giudice diede a tutti
contratti stabili’” (La Stampa, 29.6).
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“Decreto imbecillità: Di Maio fa la guerra ai
precari per facilitare la disoccupazione” (Libero, 3.7).
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“Rischi in agguato. Colpo al mercato del
lavoro, senza le contromisure. Una fuga all’indietro verso
l’ideologia del passato, quella che per anni e anni abbiamo
faticato a metterci alle spalle” (Oscar Giannino,
Messaggero, 3.7).
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“Tante regole e poca dignità” (Roberto Mania,
Repubblica, 3.7).
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“Senza Dignità. Mazzata all’economia. Passa il
decreto dignità di Di Maio: a rischio migliaia di posti di
lavoro” (il Giornale, 3.7).
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“Salvini fermi i nuovi comunisti” (Alessandro
Sallusti, ibidem).
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“Di Maio fa saltare 100mila posti di lavoro.
Rivolta degli artigiani”, “Subito in fumo 100mila posti. Ira
delle imprese sul governo. L’Unione artigiani di Milano:
‘Non rinnoveremo più i contratti a termine’. Ecco il danno
per il sistema Italia”, “Il decreto dettato dalla Cgil: ‘I
5Stelle sono il nuovo Pci’”, “Anche Confindustria attacca:
‘Tutto sbagliato, il piano finirà per creare più disoccupati
senza risolvere il nodo della precarietà’” (il Giornale,
4.7).
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“Molte aziende falliranno per colpa di queste
regole” (Matteo Zoppas, presidente Confindustria Veneto, La
Stampa, 4.7).
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“Imprese e calcio contro il decreto sui
contratti. ‘Meno occupati’” (Corriere, 4.7).
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“Salvare le imprese dalla gogna populista.
Mobilitarsi. Molta Cgil, poca dignità. Il decreto Di Maio è
un colpo non al precariato ma all’occupazione. La Gigi
Economy è la cultura del sospetto applicata al mondo
dell’economia. Contro un nuovo orrendo pauperismo di massa”
(rag. Claudio Cerasa, il Foglio, 4.7).
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“La svolta ‘comunista’ di Di Maio spaventa le
imprese” (Il Dubbio, 4.7).
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“Di Maio piace ai compagni perché è un
comunistello. Supera a sinistra Landini. Sindacati e vecchi
arnesi entusiasti del decreto dignità di Giggino, che invece
terrorizza gli imprenditori” (Libero, 4.7).
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“Lite sul decreto: contratti a rischio”
(Messaggero, 4.7).
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“Il decreto dignità è un disastro. Un mix di
incompetenza e populismo. Aumenteranno i disoccupati” (Carlo
Calenda, Pd, La Stampa, 6.7).
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“Berlusconi smonta il dl Dignità: ‘A rischio
un milione di posti. Penalizza le aziende e favorisce il
nero’” (il Giornale, 9.7).
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“Sul fronte del lavoro, nei freddi numeri
della Ragioneria dello Stato non si vedono all’orizzonte
benefici occupazionali, ma addirittura il rischio che
restino a casa 8mila persone l’anno, con la stretta sui
rinnovi dei contratti determinati” (Repubblica, 12.7).
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“80mila posti di lavoro in meno in 10 anni.
Sono quelli che prevede la relazione del decreto dignità. Ma
non doveva essere la Waterloo del precariato? Il problema
del lavoro non si risolve distruggendolo” (Maurizio Martina,
segretario reggente Pd, 13.9).
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“Di Maio perde sempre più contatto con la
crosta terrestre, si mette in orbite lontane dal nostro
pianeta… Siamo ai limiti del negazionismo economico… Il
decreto Dignità comporta un innalzamento del costo del
lavoro… l’evidenza empirica e la teoria economica prevedono
unanimemente un impatto negativo sulla domanda di lavoro. In
un’economia con disoccupazione elevata, questo significa
riduzione dell’occupazione. È difficile stabilire l’entità
di questo impatto, ma il suo segno negativo è fuori
discussione” (Tito Boeri, presidente Inps, 14.7).
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“Di Maio brucia 80.000 posti. E lo scrive
pure. Il decreto Dignità farà calare il numero di occupati”
(Libero, 14.7).
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“Berlusconi a Salvini: i grillini sfasciano
l’Italia. Massacrano chi produce”, “Il ‘miracolo’
gialloverde. Bruciati in pochi giorni 500mila posti di
lavoro”, “Il paradosso: meno assunti con le nuove norme sui
contratti a termine” (il Giornale, 15.7),
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“Siamo passati dalla promessa di un milione di
posti di lavoro, all’assicurazione di bruciarne almeno mezzo
milione” (Nicola Porro, ibidem).
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“La stima di 8 mila posti persi è ottimistica”
(Boeri, 19.7).
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“Quello non è il decreto dignità, è il decreto
disoccupazione. Di Maio non è il ministro del lavoro, è il
ministro della disoccupazione” (Matteo Renzi, senatore Pd,
24.7).
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“L’ira degli industriali veneti: la Lega
accetta il decreto per un barcone in meno” (Corriere, 25.7).
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“Decreto Dignità. Una mamma è la prima
vittima: ‘Perdo il lavoro’” (Repubblica, 27.7).
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“Imprenditori e operai si ribellano a Di Maio:
aumenta la precarietà. Il vicepremier toglie dignità ai
lavoratori. Industriali, artigiani, commercianti: scatta il
‘vaffa’ contro le nuove regole sui contratti” (Libero,
28.7).
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“Questo è un decreto disoccupazione. Ci sono
migliaia di cittadini che rischiano il licenziamento e la
fine del contratto a tempo determinato. La propaganda M5S si
scontra con la realtà. Di Maio risponda a chi rischia il
posto per effetto del decreto” (Martina, Pd, Corriere,
25.7).
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“Governo al bivio, cresce il grido di allarme.
Il disagio degli imprenditori” (Luciano Fontana, Corriere,
29.7). “Ignoranza al potere. 5Stelle allo sbando. Decreto Di
Maio, a rischio 7mila prof” (il Giornale, 29.7).
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“Ridare dignità a chi crea lavoro. Girotondo
di imprenditori in subbuglio per un governo da panico. Ecco
perché da Udine a Varese, da Milano a Foggia, per le imprese
ora l’incertezza rischia di diventare legge ora che Di Maio
il lavoro potrebbe toglierlo per decreto” (Il Foglio, 2.8).
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“Foodora vede i grillini e fugge. Fuori una:
ora è rischio esodo. La battaglia sui precari della gig
economy è già finita, ma intanto l’azienda più virtuosa
pedala oltre confine” (il Giornale, 4.8).
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“Il Dl Dignità è legge. La Lega si vergogna di
Di Maio. Ok alle norme suicide di M5S”,
“Di Maio, il ministro del lavoro (nero)” (il Giornale, 8.8).
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“Allarme Federmeccanica: il 30% delle imprese
non rinnoverà i contratti per il decreto Dignità.
Assolavoro: almeno 53 mila persone non potranno essere
riavviate al lavoro per il limite massimo dei 24 mesi (La
Stampa, 6.12).
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“Tute blu, effetto ‘Dignità’: a rischio un
posto su tre” (il Giornale, 6.12).
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“Allarme decreto Dignità: a gennaio salta il
rinnovo di oltre 53 mila contratti” (Messaggero, 6.12).
“Miracoli e catastrofi del decreto dignità” (Il Foglio,
17.12).
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“Il decreto dignità di Di Maio fa danni
enormi: solo a gennaio in 53mila perderanno il lavoro” (Luca
Lotti, deputato Pd, Corriere, 17.12).
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“Già persi 600mila posti di lavoro” (il
Giornale, 22.12).
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“Crotone. Cacciati in 400 per il decreto
dignità. La denuncia della Slc Cgil: ‘Solo in Calabria 1500
contratti a rischio’” (Repubblica, 16.1).
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“Centinaia di migliaia di occupati in meno,
circa 250mila solo nel mercato gestito dalle agenzie per il
lavoro. Sono le prime conseguenze del decreto dignità” (il
Foglio, 24.1).
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“Il grande ‘successo’ del decreto Dignità.
Salgono del 5% le domande di disoccupazione” (Libero, 25.1).
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“Il lavoro al tempo dei gialloverdi.
Incertezza e burocrazia. Gli industriali giudicano il dl
Dignità firmato Di Maio, 7 mesi dopo. Che ha prodotto un
incremento minimo. E precario” (Espresso, 17.3).
Ora l’Istat comunica che a marzo 2019 gli occupati sono
aumentati di 60mila unità rispetto a febbraio e di 114 mila
rispetto marzo 2018, soprattutto con contratti stabili
(+44mila).
la disoccupazione è scesa al 10,2%, specie fra i giovani e
le donne.
Da gennaio a marzo 2019, dopo l’assestamento del Dl Dignità
in vigore da novembre, l’occupazione cresce sui tre mesi
precedenti (+0,2%, pari a +46 mila), calano i dipendenti a
termine (-1,0%, -31 mila), aumentano gli indipendenti
(+0,3%, +14 mila) e soprattutto i dipendenti permanenti
(+0,4%, +64 mila).
Ma i profeti di sventura non disperino: andrà certamente
peggio nel prossimo trimestre. Infatti Repubblica già titola
tutta bagnata: “Il caso Italia. Europa, pronta la stangata”.
Anch’io non vedo l’ora, dunque mi rivolgo, da profano, ai
suddetti esperti: quando partono i licenziamenti di massa?
Quando arrivano le cavallette? Si sa niente
dell’Apocalisse?
(Liberamente tratto da Il Fatto
Quotidiano a firma di Marco Travaglio)
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