Gettare nell'acqua bollente gli
astici vivi sarà vietato in Svizzera. Lo ha stabilito una nuova
legge che revisiona le norme sulla protezione degli animali.
Il paese ha dunque vietato la comune
pratica culinaria che prevede di immergere gli astici vivi
nell'acqua calda.
Per alleviarne le atroci sofferenze,
le nuove norme impongono di stordirli.
Dal 1° marzo 2018, dunque, la
tradizionale modalità di cottura sarà illegale perché considerata
crudele.
Le alternative proposte di certo
faranno rabbrividire vegetariani e vegani, visto che pur di
uccisione si tratta. La Svizzera ha cercato dunque di trovare il
modo più soft.
Secondo le nuove regole che
rientrano in un pacchetto dedicato alla protezione degli animali,
invece dell'acqua bollente, gli astici avranno due alternative, che
di certo non saranno loro a scegliere: il primo è una sorta di
distruzione meccanica del cervello, il secondo è l'elettroshock.
"I crostacei vivi, compreso
l'astice, non potranno più essere trasportati nel ghiaccio o
nell'acqua ghiacciata.
Le specie acquatiche devono essere
sempre conservate nel loro ambiente naturale. I crostacei devono
anche essere storditi prima della loro uccisione",
si legge
nelle nuove norme adottate dal governo svizzero lo scorso mercoledì.
Il regolamento mira anche a
reprimere le fattorie illegali, a mettere fuori legge i dispositivi
automatici che puniscono i cani che abbaiano, a precisare le
condizioni di abbattimento di animali malati o feriti e a rendere
responsabili gli organizzatori del benessere degli animali in
occasione di eventi pubblici.
Gli svizzeri non sono i soli a
cercare di proteggere gli astici da questi trattamenti crudeli. Lo
scorso giugno, la Cassazione italiana ha condannato un ristoratore
di Campi Bisenzio, dichiarando inammissibile il ricorso presentato
dai suoi legali.
L'uomo era stato
condannato in
primo grado dal tribunale di Firenze per maltrattamento
di astici e granchi, rinchiusi vivi dentro il frigo e con le chele
legate, condizioni incompatibili con la loro natura.
L'attuale normativa penale italiana
vieta la detenzione di crostacei ancora vivi nel ghiaccio,
considerandola maltrattamento di animali.
D'altro canto è stato confermato
anche dalla scienza che i crostacei come
aragoste,
astici e granchi provino dolore. A dirlo è stato uno
studio condotto dagli scienziati Bob Elwood e Barry Magee del
Queen's School of Biological Sciences.
I due ricercatori hanno lanciato un
appello agli chef e agli addetti dell'industria alimentare e
dell'acquacoltura invitandoli a "riconsiderare il modo in cui
trattano i crostacei vivi, come granchi, gamberi e aragoste".
La Svizzera a modo suo corre ai
ripari.
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