L’investimento
da 757 milioni di dollari di Amazon in Deliveroo, il
servizio di consegne cibo a domicilio, farà molto presto del gruppo
Amazon la più grande ristorazione al mondo.
Dopo
UberEats, e molti altri colossi della ristorazione a domicilio,
anche l’azienda tecnogica di Jeff Bezos sa che il futuro andrà verso
questa direzione.
Negli ultimi
anni c’è stata una impennata esponenziale delle consegne a
domicilio. A livello globale il settore vale 35 miliardi di
dollari e nel 2030 salirà a 365 miliardi di dollari.
Da tempo a
questa parte le città italiane sono popolate da bikers che
sfrecciano sui propri scooter o biciclette, intenti a portare un
piatto fumante a casa del cliente. Attraverso l’app si ordina il
piatto del ristorante scelto e viene recapito direttamente alla
porta di casa. Fin qui tutto normale e ormai ampiamente conosciuto
da tutti.
Ma qualcosa di
nuovo sta arrivando, anzi, è già arrivato, e sono le Cloud
Kitchen, chiamate anche Dark Kitchen o Ghost Kitchen.
Cucine pensate
solo per la produzione di piatti per la consegna a domicilio. Un po’
come il Cloud, qualcosa che non si può toccare ma che c’è.
La differenza
tra il Cloud Kitchen e il servizio classico di Delivery che già
conosciamo, è che quest’ultimo è legato ad un ristorante fisico, le
Cloud Kitchen invece sono cucine allestite solo per la consegna a
casa.
Con le cloud
kitchen, non essendoci il ristorante, i costi sono abbattuti e la
scelta è più varia, perchè all’interno di una Cloud Kitchen possono
esserci più tipi di cibo ordinabile.
Ma quali sono
i fattori che giocano a favore delle cloud kitchen?
Minori costi
immobiliari:
avere un
ristorante non servirà più, basterà un semplice luogo per allestire
una cucina.
Migliori
possibilità di espansione:
non serviranno più grandi investimenti per iniziare e, una volta
fidelizzati i clienti, ci si può espandere rapidamente.
Prendiamo
l’esempio del marchio indiano Fasos, il primo al mondo ad essersi
buttato nel cloud kitchen, oggi
Fasos
gestisce oltre 160 cucine nelle maggiori città indiane e ha avviato
altri 3 marchi: Behrouz Biryani, Oven Story e Firangi Bake.
I grandi
marchi inoltre, stanno acquistano edifici interi su più zone delle
città così da poter coprire tutti i quartieri.
Risparmio sui
costi generali:
non si ha più bisogno di personale rivolto al cliente.
Migliore
qualità:
abbattendo i costi che si avrebbero con un ristorante, si investe di
più sulla qualità del cibo, con un prezzo inferiore rispetto al
classico deliveroo.
Inoltre, le
cucine cloud più elaborate si basano anche sui big data, come la
demografia dell’area dei residenti, e la domanda locale.
Si adatta
quindi il proprio menù ad un raggio di 5,6km. In questo modo i gusti
dei clienti vengono maggiormente soddisfatti.
In uno
scenario per i ristoratori così distopico, che cosa farà quindi la
differenza? Chi riuscirà a resistere?
Noi crediamo che solo i ristoranti che regalano unicità
potranno restare a galla in un mondo in cui Amazon sta facendo man
bassa di ogni settore. I ristoranti in cui l’atmosfera e
l’esperienza devono essere vissute di persona, saranno quelli che
riusciranno a sopravvivere.
Staremo a
vedere.
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