Niente scorta a Saviano, epurazioni in Rai e morti in mare:
eccovelo, il governo Salvini
Dopo l’affermazione alle elezioni Salvini alza il livello e
i toni dello scontro: annuncia a Saviano la revoca della
scorta. Attacca Gad Lerner. E ricomincia con la strategia
dell’odio verso i migranti. Sicuri che volete cinque anni
così?
Continuano le barche in difficoltà in mezzo al Mediterraneo.
In realtà non si sa se ci siano bambini deceduti ma già
questo rende benissimo l’idea: se è
morto un bimbo di 5
anni allora magari la notizia merita un paio di righe
da qualche parte,
se invece sono
adulti, peggio ancora giovanotti
abbondantemente muscolosi, allora
chi se ne fotte,
non si scrive nemmeno, tanto è normale che muoiano in mare.
Ed è pure
normale che sbarchino e il Capitano Salvini dica che non è
vero che sbarchino ed è normale che muoiano
e il Capitano dica che non muoiono.
Saranno anni così. Se non muoiono spiaggiati,
piccoli, sbrindellati e con i polmoni pieni d’acqua riversi
su una spiaggia allora sarà un niente, un accidente, niente
di niente.
Preparatevi, per i prossimi anni, ad avere un ministro
dell’interno - o un presidente del consiglio - che se la
prenderà con qualcuno sottoscorta, uno qualsiasi,
il fatto che ora
sia Saviano è solo un aspetto contingente, e lo dileggerà
sui suoi social minacciando di togliere la protezione
avvallando l’idea che sia inutile, al di là
di qualsiasi considerazione ponderata da parte delle
autorità competenti, solo per ingrassare i propri voti e i
propri elettori, come le oche che vengono riempite di cibo
fino a un secondo prima che gli scoppi il fegato.
È normale che sbarchino e il Capitano Salvini dica che non è
vero che sbarchino ed è normale che muoiano e il Capitano
dica che non muoiono
Preparatevi ad avere un ministro dell’interno - o un
presidente del consiglio - che ripete gli stessi
editti bulgari
per cui tutti scendevano in piazza ma in questo caso ancora
più da impunito, convinto di poter decidere, anzi, peggio,
di dover decidere chi può stare in Rai e chi no in base a
simpatie e antipatie personali.
Preparatevi a un
ministro che nella scia della tautologia decida quale
trasmissione funzioni e quale no,
fottendosene della catena di comando della televisione
pubblica (che tra l’altro ha nominato anche lui) e
preferendo invece cercare lo scontro frontale.
Preparatevi a uno così: uno che se la prende con Saviano,
con Gad Lerner e che pensa di mostrare il propro pugno duro
senza nemmeno temere per un secondo di essere un buffissimo
uomo forte con i deboli che ricorda i bulli da luna park.
Preparatevi perché dopo Saviano e Lerner ci sarà qualcun
altro, in un continuo gioco di nemici (deboli) per mostrarsi
forti. E alla fine avrete la nausea di questi forti con i
deboli che nel frattempo perdono pezzi per indagini o
condanne come Siri e Rixi. E loro faranno finta di niente. E
intorno non si sentirà quasi niente.
Per le stesse cose
qualche anno fa qualcuno si sarebbe fatto esplodere.
Altri avrebbero avuto gli occhi sanguinanti e le
prime pagine intasate. E invece niente.
Preparatevi a un governo che vivrà sulle balle. Balle sui
rimpatri, balle sugli sbarchi, balle sui numeri, l’economia
tratta come una sensazione generale
Preparatevi a un governo che vivrà sulle balle.
Balle sui rimpatri, balle sugli sbarchi, balle sui numeri,
l’economia
trattata come una sensazione generale. Un
dilettantismo rivenduto come protezionismo non si capisce
bene di cosa, un protezionismo che si pratica facendo piazza
pulita delle persone antipatiche al capo, un controllo
totalizzante di campi che non hanno nulla a che vedere con
il ruolo da ministro e vicepremier.
A proposito:
preparatevi ad
avere un ministro dell’interno che annuncia tronfio di avere
accettato le dimissioni di un viceministro alle
infrastrutture, senza nemmeno conoscere i principi base
delle prassi istituzionali. Cinque anni
così., con i nostri eroi a gustarsi i pop-corn, anziché
sulle barricate. E se non sarà ministro di un governo del
Viminale sarà il prossimo presidente del Consiglio. Avanti
così.
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