Fa discutere in Italia e non solo,
il presunto finanziamento da parte di Mosca alla Lega di Matteo
Salvini, tanto che la procura di Milano per vederci chiaro ha aperto
un fascicolo. Ora una società petrolifera con sede a Chiasso e
Ginevra figura nelle trascrizioni audio sui presunti finanziamenti
russi al partito italiano.
La questione si fa dunque anche
svizzera. Dalle trascrizioni dell’audio riferite dal sito americano
Buzzfeed, infatti, si legge che il finanziamento sarebbe potuto
transitare anche dal nostro paese.
Il meccanismo era chiaro: la società
petrolifera Russa Rosneft avrebbe venduto all’italiana Eni 3 milioni
di tonnellate di petrolio in un anno. Il tutto con uno sconto
di circa 65 milioni di dollari, che sarebbero poi finiti nelle
tasche della Lega.
L’acquisto e la vendita sarebbero
stati effettuati attraverso banche e intermediari nel settore. E tra
questi intermediari sarebbe citata anche una società petrolifera
elvetica: la Litasco, controllata dalla Luckoil, che ha la sua sede
principale a Ginevra.
Come si vede dal registro di
commercio, la società è anche attiva dall’aprile 2019 a Chiasso, in
corso San Gottardo. La Luckoil-Litasco è uno dei principali
operatori petroliferi a livello internazionale, con 10 sedi in tutto
il mondo. Ha scambiato nel 2017 oltre 85 milioni di tonnellate di
petrolio grezzo, oltre 3,5 milioni di barili al giorno.
Contattata dalla RSI, l'azienda ha
detto di non voler commentare informazioni stampa, perché quotata in
borsa.
Da parte sua Matteo Salvini ha
smentito categoricamente l’accordo.
E l’Eni ha aggiunto che la fornitura
non è mai avvenuta. Il polverone però sui presunti finanziamenti
della Lega di Mosca non sembra esaurirsi.
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