Il candidato 5 Stelle
Bertola sostiene:
"Operazione sbagliata a
ridosso di un possibile cambio di amministrazione. E' come se la
giunta Chiamparino volesse lasciare dei suoi uomini, che incideranno
sulla futura macchina regionale"
Una serie di “promozioni” a quasi un terzo dei
dipendenti, con un
aumento dello
stipendio non irrilevante,
approvate poco prima del voto.
A pochi mesi dalle eventuali future nomine dei
nuovi direttori generali della Regione Piemonte, e da un possibile
spoils system, viene rinnovato il personale nelle
posizioni apicali.
Ma almeno la metà del punteggio
necessario per queste “promozioni”, viene assegnato da quei
dirigenti che potrebbero essere in procinto di lasciare i loro
uffici, garantendo quindi una continuità politica rispetto al loro
incarico.
Il quotidiano La
Stampa, nell’edizione di domenica,
ha dato notizia della tappa finale di un bando interno con cui
863 dipendenti
regionali dei circa 2.600 hanno
raggiunto una posizione organizzativa o apicale che vale da un
minimo di alcune centinaia di euro al mese
fino a mille euro
in più.
Si tratta di ruoli di responsabilità
in alcune procedure o in alcuni ambiti specifici che non sono
equiparabili ai compiti di dirigenti e direttori, ma che danno
diritto a un aumento.
Giorgio Bertola,
consigliere regionale del M5s e candidato alla presidenza della
Regione Piemonte, denuncia questa iniziativa spiegando di non voler
entrare “nel merito dei singoli provvedimenti quanto
sull’opportunità, sui tempi e sui modi”.
Il quotidiano
di Torino ha anche spiegato i criteri adottati per la valutazione:
10 punti per l’anzianità di servizio, 20 per quella di funzione, al
massimo 15 per il titolo di studio e 5 per gli altri titoli.
Tutto ciò conta come la valutazione
del direttore dell’area, al massimo 50 punti che sarebbero assegnati
in maniera più discrezionale.
Secondo alcuni dipendenti, che vogliono
mantenere l’anonimato, citati da La Stampa, in questo modo si
creerebbe “una
corsia preferenziale per
piazzare i
fedelissimi
prima di lasciare la Regione”, ma anche una “una spartizione di
potere per premiare
dirigenti
pubblici con la fedeltà politica”.
E tutto questo avverrebbe a ridosso di un
possibile cambio di amministrazione, come se la
giunta
Chiamparino volesse lasciare
dei suoi uomini nell’apparato burocratico: “Incideranno sulla
futura macchina regionale”, sostiene proprio Bertola.
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