La nuova Legge
facilita i controlli di polizia nei cosiddetti 'locali
erotici' e introduce una tassa forfettaria quotidiana per
chi esercita la prostituzione.
Entrerà in vigore il 1 luglio in Ticino la nuova Legge
sull'esercizio della prostituzione. Ha l'obiettivo di
regolare un settore a lungo in bilico tra legalità e
illegalità, affinché le autorità possano contenerne gli
effetti molesti e chi si prostituisce abbia maggiori
tutele sulla salute e contro il rischio di tratta. La nuova
modalità di tassazione lascia però perplessi i gerenti dei
locali erotici, che ne saranno responsabili.
Nel 2008, le persone registrate nel Canton Ticino per
esercitare la prostituzione erano circa 600 e i locali
erotici 35. Nel 2018, si parla di 300 persone (per metà
provenienti dalla Romania, un terzo dall'Italia) e 8
postriboli. Una diminuzione dovuta anche ad operazioni di
polizia che hanno smascherato molte irregolarità.
La nuova
Legge e il relativo Regolamento definiscono nel
dettaglio le responsabilità di tutte le parti coinvolte
(autorità, forze dell'ordine, persone che esercitano la
prostituzione e altri attori del settore). Mettono nero su
bianco la protezione della salute, e faciliteranno i
controlli di polizia e l'imposizione fiscale.
L'incasso della tassa forfettaria sarà affidato ai gerenti,
che avranno anche l'obbligo di essere presenti a tempo
pieno nel locale e controllare che tutte le persone siano in
regola.
E fuori dai
postriboli?
Sulla
prostituzione in casa, i Comuni avranno maggiori possibilità
di porre vincoli. Ma continuerà a non necessitare di
autorizzazione, purché l'appartamento non sia condiviso.
Altrimenti, sarà considerato locale erotico.
Il
Quotidiano della RSI
fa il punto sulle nuove norme con Marco Zambetti,
responsabile della sezione
Teseu della Polizia
cantonale ticinese, Stefano Taroni e Michel Da Ros,
gerenti, e Vincenza Guarnaccia, responsabile di
Primis, un servizio
di mediazione linguistica e culturale che offre consulenze
di carattere sanitario e sociale a persone che si
prostituiscono. |